Fonti:
· Ilmondodeitrasporti.com
· Ansa.it
· Gigroup.it
Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro, lancia il nuovo progetto Women4 con l’obiettivo di promuovere l’employability delle donne in settori tipicamente considerati maschili, come quello della logistica.
Questa iniziativa si inserisce nel perimetro dell’impegno di Gi Group per il lavoro sostenibile e vuole rispondere all’aumento della disoccupazione femminile post pandemia. Dai dati Istat di dicembre 2020 su 101mila nuovi disoccupati, 99mila, ovvero il 98% di chi ha perso il lavoro a causa del Covid, sono donne. Inoltre, il 70% della popolazione femminile occupata si concentra in soli 7 dei 21 settori e alcuni di questi sono tra quelli più impattati dalla pandemia (fonte Eurostat).
In questo scenario, Gi Group ha deciso di dare il suo contributo rivolgendosi alle candidate con percorsi gratuiti di upskilling e reskilling in partnership con le aziende per una formazione che sia in linea con le esigenze delle organizzazioni e che sia inclusiva.
Lo scopo del gruppo è promuovere il concetto di lavoro sostenibile, ovvero creare e mantenere condizioni di lavoro dignitose e sicure, che guardino al benessere dei lavoratori e alla loro realizzazione personale e professionale.
Il primo programma lanciato è quello dedicato alla logistica, Women4Logistics, in partnership con Alis Service e presentato all’evento dell’Associazione Alis (“Trasporti, logistica, sostenibilità: green e blue economy per la ripartenza”) alla presenza delle Ministre Bonetti e Carfagna, nella tavola rotonda dedicata all’empowerment femminile nel mondo del lavoro.
L'industria della logistica sta infatti registrando un trend di crescita significativo, aprendo così numerose opportunità anche per le donne in cerca di occupazione. Tuttavia, oggi è molto limitata la presenza femminile nell’ambito logistico, spesso a causa di una visione eccessivamente stereotipata delle attività, troppo legate nel pensiero comune alla fisicità.
In realtà, grazie alla robotizzazione dei magazzini, sono richieste soprattutto precisione e digital skills, competenze trasversali ai candidati e alle candidate e ben il 91% dei professionisti della supply chain ritiene che le donne abbiano competenze naturali vantaggiose per lavorare nel settore.
Inoltre, il numero di aziende della logistica impegnato nella “gender diversity” è aumentato da 43% nel 2017 al 63% nel 2020. Un dato incoraggiante, supportato anche dal fatto che un’azienda di autotrasporto e logistica può risparmiare da 5.000 a 15.000 euro assumendo una lavoratrice donna, grazie agli incentivi che dal 2013 promuovono l’occupazione femminile in settori fortemente dominati da lavoratori uomini.
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